Federica Pellegrini è splendida. Protagonista della terza giornata dei campionati italiani Assoluti UnipolSai di Riccione, la Divina ha conquistato non solo il titolo nei suoi 200sl ma il pass olimpico, quello della sua quinta avventura a cinque cerchi, una vicenda cominciata da bimba - sedici anni appena compiuti allora - con uno straordinario argento ad Atene 2004.
Il palcoscenico, al di là del valore tecnico di altre prestazioni come quella di Martinengh e di Martina Carraroi, è di Federica Pellegrini. Nessuna come lei che a Tokyo prenderà parte alla sua quinta Olimpiade, e nessun nuotatore italiano vi era mai riuscito. Fede ha dominato i suoi 200 stile libero cogliendo l’ennesimo traguardo di una carriera che definire straordinaria appare quasi riduttivo. La vincitrice di tutto, tesserata per l’Aniene dal 2005, ha toccato in 1’56”69 (56”24 ai 100), tre decimi in meno rispetto al limite richiesto per i Giochi (1’56”9). Dietro di lei, un’altra ragazza di casa Aniene, Margherita Panziera 1’59”52.
Ha pianto, Fede, lacrime liberatorie dopo mesi non sempre facili, allenamenti, pandemia, Covid. «Scusate per le lacrime ma non sono stati mesi semplici questi ultimi. Nuotare questo tempo non è stato facile - ha spiegato la 33enne di Spinea, seguita da Matteo Giunta - C’era tanta rabbia ieri per qual decimo che mancava nei 100 e invece il limite per Tokyo è venuto oggi ed è ancora più bello perché è la mia gara. Sono contenta del tempo, di tutto. Sono in linea con gli altri campionati italiani fatti negli anni scorsi. Adesso si respira molto meglio. Sono arrivata alla quinta Olimpiade, sono tante e mi viene da piangere un’altra volta».