Valerio Bianchini e l'Eurolega che spazza via il titolo sportivo

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Valerio Bianchini, coach de basket, il celebre Vate, legge il rovescio della medaglia dell’Eurolega, la massima competizione internazionale del mondo dei canestri che sta cambiando le regole di ingaggio.

«Un tempo il maggior campionato europeo si chiamava Coppa dei Campioni. Avevano diritto a partecipare i campioni dei singoli campionati nazionali più la vincente della Coppa nella stagione precedente. Questa semplice struttura imponeva chiaramente alle top-società che le loro squadre dimostrassero anzitutto di saper vincere il proprio campionato nazionale e solo allora potevano aspirare a partecipare da vincenti alla massima Coppa europea. Con l’avvento dell’Euroleague, tutto è cambiato e con la sua spinta verso un sistema professionistico, il diritto sportivo ha parzialmente lasciato il passo al sistema delle franchigie. Per le società non bastava più aver vinto i rispettivi campionati, ma dovevano rispondere ai parametri richiesti per la partecipazione e per alcune, al contratto che sanciva l’appartenenza alla Lega per anni. Purtroppo le nuove possibilità ingolosiscono i proprietari di aspiranti franchigie che, poco avvezzi alle logiche primarie dello sport, pretendono dalle loro squadre di bypassare allegramente l’impegno di vincere lo scudetto per aspirare direttamente alla gloria dell’Euroleague. Con conseguenti cocenti delusioni, perché in fondo lo sport non ama le scorciatoie ma rispetta il vecchio adagio latino: “natura non facit saltus”».