Olimpiadi della neve a Pechino, ecco le previsioni: per l’Italia pronosticate 12 medaglie

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Le Olimpiadi della neve sono alle porte. Tra qualche incertezza sulla partecipazione a causa dei boicottaggi politici, Pechino 2022 si annuncia edizione particolare anche a causa della situazione creata dal Covid-19. Alla vigilia di questi Gio ho che precedono quelli di Milano-Cortina del 2026, è tempo di pronostici.

Per l’Italia si prevedono dodici medaglie. Due d’oro, sei d’argento e quattro di bronzo. La spedizione italiana a Pechino avrà due podi in più ma un titolo olimpico in meno rispetto a Pyeongchang: varrà sempre la dodicesima posizione nel medagliere. A poco più di quaranta giorni dalla cerimonia d’apertura dei Giochi invernali, sono queste le previsioni di Gracenote, l’istituto del gruppo Nielsen che gioca nel ruolo di chiaroveggente ogni volta che si avvicina l’evento.

È un aggiornamento rispetto alla prima stesura di due mesi fa e la novità consiste nell’ascesa delle azioni di Sofia Goggia. Le sue imprese in Coppa del mondo hanno spinto alla correzione: era accreditata di un argento, adesso è un possibile oro. L’altro è di Michela Moioli nello snowboard cross. Sarebbero due conferme: le due amiche bergamasche vinsero pure quattro anni fa in Corea. Gli italiani che Gracenote immagina da podio, sono Federico Pellegrino nella gara sprint di sci di fondo, la staffetta mista di biathlon, Roland Fischnaller nel parallelo di snowboard, ancora Moioli in coppia con Sommariva nello ski cross a squadre, Dorothea Wierer nel biathlon, Arianna Fontana nello short track e Dominik Paris in discesa libera.

Va aggiunto che quattro anni fa Gracenote non ha fornito dati precisi. Anzi, ha fallito. Aveva previsto per l’Italia cinque medaglie e ne arrivarono il doppio. L’estate scorsa per Tokyo ha fatto invece un po’ meglio: aveva immaginato un’Olimpiade da record con 41 medaglie di cui 8 d’oro. Sono state 40 con 10 titoli. Siamo là. Curioso che nessuno dei 10 ori vinti fosse stato previsto. La sorprendente atletica leggera era stata accreditata solo di un bronzo nella staffetta 4x400 mista - che non si è qualificata nemmeno per la finale.

Un posto per l’Italia tra le prime dieci della neve sembra improbabile. La nazione che Gracenote vede in cima è la Norvegia, come in Corea, con una proiezione di 45 medaglie, sei in più rispetto a quattro anni fa. Trenta podi sono attesi tra sci di fondo è biathlon. Le stelle: Johannes Thingnes Bø e Therese Johaug. Dietro viene la (non) Russia, presente come a Tokyo senza inno e senza bandiera, per un tesoro finale di 31 medaglie, addirittura quasi raddoppiato; nel giro di un’edizione. Da tenere d’occhio: Alexander Bolshunov nel fondo e Natalya Voronina nel pattinaggio di velocità. Terza viene la Germania, in calo dalle 31 medaglie di Pyeongchang fino alle 25 ipotizzate in Pechino (leader: Francesco Friedrich nel bob e Julia Taubitz nello slittino) e dietro il Canada (23 podi), con sei medaglie possibili nel freestyle di Mikael Kingsbury.

E gli USA? Quinto posto. Di nuovo dietro il Canada, come è successo solo due volte nella storia (1998, 2018) Nathan Chen nel pattinaggio e Mikaela Shiffrin sui pendii sono gli insuperabili più annunciati. Il resto delle posizioni da top-10 nel  medagliere, secondo Gracenote, è tutto europeo: vengono la Svezia con 13 podi su 21 attribuiti alle donne, la Svizzera attesa alla sua migliore spedizione di sempre (21 medaglie), l’Olanda per la terza volta consecutiva con almeno 20 podi, infine due potenze classiche come Austria (19 podi in 7 discipline diverse) e Francia (con il record di 18 medaglie).

Nella foto, Sofia Goggia riceve il tricolore dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella