Sport e studio: da Pisa un'idea replicabile

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Coniugare lo studio con lo sport e premiare l’impegno dei migliori. Perché test, verifiche e prove, in aula e sulle piste danno vita ad un circolo comune virtuoso. Se pratichi sport ad alto livello, ti devi saper organizzare, devi ragionare per obiettivi e lavorare in squadra. Le identiche dinamiche che si incontrano tra i banchi di scuola.

Uno studio dell’università di Montreal dimostra questa correlazione: i ragazzi che praticano regolarmente attività fisica ottengono voti migliori, hanno una capacità di concentrazione e di apprendimento maggiori, così come hanno una più elevata capacità di autocontrollo ed in media ottengono punteggi più alti nei test di intelligenza; è stato poi osservato che i ragazzi che praticano sport dedicano in media 3 ore in più alla settimana allo studio casalingo rispetto ai loro compagni più sedentari perdono meno giorni di scuola avendo meno assenze ingiustificate, oltre ad essere meno coinvolti in risse e atti vandalici.

La premessa serve ad illustrare l’iniziativa dell’Ansmes di Pisa, presideuta da Michele D'Alascio, riservata agli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado, in un momento fondamentale della loro crescita fisica, morale e comportamentale.

Gli ideatori esamineranno da una parte i risultati riportati agli esami di maturità, dall’altra quelli sportivi locali o nazionali.

Il protocollo “Studio e sport: si può”, ufficializzato con le istituzioni locali, è alla seconda edizione e può rappresentare un progetto pilota da adottare e da realizzare in tutte le sedi Ansmes.

Lo slogan migliore? Quello del poeta latino Giovenale: mens sana in corpore sano. Lo avevano capito fin dall’antichità.