Lo sport di base senza fiato: il 17 per cento di tesserati in meno. Un terzo gli italiani sedentari

Primo Piano
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In Italia circa un terzo della popolazione è sedentaria e si stima che l’assenza di attività fisica per una fascia così ampia di cittadini costi al sistema sanitario 2,3 miliardi di euro l’anno. Una piaga che sarebbe molto più grave senza le circa 95.000 organizzazioni sportive non profit affiliate a 15 Enti di promozione sportiva (Eps), capaci di coinvolgere 7,4 milioni di praticanti dilettantistici in discipline di ogni genere. Un mondo, quello dello sport dilettantistico, messo in ginocchio dalla pandemia e che sta facendo fatica a resistere all’aumento dei costi energetici, ma che chiede di essere più riconosciuto e sostenuto. Nel 2019 erano oltre 100.000 le sportive affiliate agli Eps, per un totale di 8,9 milioni di praticanti tesserati: l’emorragia di organizzazioni e persone ha visibilmente rallentato nel 2021, ma i numeri pre-pandemia sono ancora lontani.

L’Osservatorio permanente sullo sport di base, promosso da Aics, Acsi, Asi, Uisp, Us Acli con la collaborazione tecnica dell’istituto di ricerca Swg e della società di consulenza Kratesis e finanziato da Sport e Salute, ha ricostruito le dimensioni del fenomeno e analizzato i punti di forza e debolezza. 

Il risultato? Perso il 17 per cento dei tesserati. E in Italia un terzo della popolazione è sedentaria. L’assenza di attività fisica costa al sistema sanitario circa 2,3 miliardi all’anno. La ricerca ha evidenziato una grande vivacità e un forte impegno del sistema degli Eps nel sostenere lo sport di base, nonostante il grosso prezzo pagato in termini di tesserati negli ultimi 2 anni». Nel 2021 sono stati più 300.000 gli eventi organizzati, tra le 180.000 manifestazioni sportive e le altre 120.000 iniziative di carattere formativo e culturale.Un ulteriore tratto virtuoso dello sport di base in Italia è la forte presenza femminile nelle risorse umane: è intestato a donne il 59% dei contratti a tempo indeterminato stipulati ed è rosa la quota del 35% delle persone che hanno un ruolo di dirigente, più che doppia rispetto a quella dello sport di vertice (13%). Il 60% delle entrate degli enti di promozione sportiva proviene da attività di autofinanziamento e nel 2021 la stima del bilancio economico del totale delle società è stato in sostanziale pareggio con 97,5 milioni di euro di entrate e 98 di uscite.