A Springfield, nel Massachussetts, James Naismith il 15 gennaio 1892 ha pubblicato sul giornale “The Triangle” le tredici regole della pallacanestro. È questo il giorno ufficiale della nascita del basket. Naismith, dottore canadese che lavorava alla International Training School (YMCA) di Springfield, aveva avuto il compito dal dottor Luther Halsey Gulick, responsabile del corso di educazione fisica, di individuare uno sport nuovo che avesse quale finalità quella di allenare durante l’inverno i giocatori di football in alternativa agli esercizi di ginnastica. Il professore ha individuato questa nuova disciplina ispirandosi al gioco canadese «duck-on-a-rock» (anatra su una roccia, la traduzione): il 15 dicembre 1891 il basketball ha visto la luce, nome scelto da uno degli allievi di Naismith, Frank Mahan, perché l’inventore del nuovo gioco aveva rifiutato quello di «Naismithball». Tredici le regole, un cesto appeso alle estremità della palestra e due squadre di nove giocatori. Il 21 dicembre dello stesso anno si è disputata la prima partita della storia della pallacanestro. Quella prima partita, durata trenta minuti, è terminata 1-0 con il canestro di William Richmond Chase.
Ecco le parole del professore per raccontare la sua invenzione: «Ho portato i ragazzi nella palestra e ho fatto due squadre da 9 giocatori ognuna. Ho preso un vecchio pallone da football ed ho mostrato loro due cesti da frutta che avevo inchiodato su entrambi i lati della sala. Ho quindi spiegato loro che avrebbero dovuto lanciare la palla all’interno del canestro della squadra avversaria, ho dato il fischio e la prima partita di basket è iniziata».
Pochi giorni dopo, il 15 gennaio del 1892 appunto, Naismith ha pubblicato le tredici regole e pochi giorni dopo, il 20 gennaio, si è disputata la prima gara ufficiale, la prima vera partita di pallacanestro. Il canestro, appeso all’altezza della tribuna, era un cesto in vimini per le pesche e quando la palla entrava occorreva la scala per riprenderla.
Naismith nelle sue regole ha puntualizzato soprattutto cinque punti fondamentali: si doveva usare un pallone rotondo, che poteva essere toccato solo con le mani; non si poteva camminare con il pallone fra le mani; i giocatori potevano posizionarsi e spostarsi ovunque nel campo; non era permesso il contatto fisico tra i giocatori; l’obiettivo era posizionato orizzontalmente, in alto.
Gli allievi di Naismith dopo il corso di studi sono diventati missionari e girando per il mondo hanno mostrato il nuovo gioco che presto è diventato popolare.
Un torneo non ufficiale è apparso alle Olimpiadi di St.Louis del 1904, quelle organizzate durante un’Esposizione, ma per l’esordio ufficiale ai Giochi il basket da dovuto attendere il 1936 e in quell’occasione Naismith ha avuto l’onore di consegnare la medaglia d’oro agli Stati Uniti che avevano battuto in finale il Canada per 19-8.
Per la nascita della Nba occorrerà attendere il 1946: la National Basketball Association ha reso questo sport universale.
Carlo Santi
Le 13 regole di James Naismith
1) Il pallone può essere lanciato in qualsiasi direzione con una o due mani.
2) Il pallone può essere palleggiato in qualsiasi direzione con una o due mani.
3) Un giocatore non può correre con la palla in mano. Il giocatore deve lanciarla dal punto in cui l’ha ricevuta, eccezion fatta per un giocatore che riceve il pallone correndo a buona velocità e che sta cercando di arrestarsi.
4) Il pallone può essere tenuto in mano o tra le mani; le braccia o il corpo non possono essere usati per trattenerlo.
5) È vietato trattenere l’avversario, colpirlo, spingerlo o sgambettarlo. Un fallo verrà fischiato contro il giocatore che violerà questa regola per la prima volta, ma se dovesse succedere in una seconda occasione, il giocatore sarà espulso fino a quando la squadra avversaria non avrà segnato un canestro, oppure, se dovesse essere riconosciuta la chiara volontà di fare male all’avversario, il giocatore sarà espulso per l’intera partita. Non saranno possibili sostituzioni.
6) Per fallo si intende colpire la palla con il pugno oppure violare le regole 3, 4 e 5.
7) Se una squadra dovesse commettere tre falli consecutivi, alla formazione avversaria verrà accreditato un canestro.
8) Un canestro è tale quando il pallone viene lanciato o fatto rimbalzare da terra nel canestro e lì vi rimane (senza cadere), a patto che i difensori non tocchino il canestro stesso. Se il pallone dovesse rimanere in bilico sul bordo e I difensori muovere la struttura, il tiro sarà contato come canestro valido.
9) Quando il pallone esce dal campo, dovrà essere rimesso in campo e giocato dal primo giocatore che lo toccherà all’interno del campo di gioco. In caso di decisione dubbia, sarà l’arbitro a rilanciare il pallone direttamente in campo. Il giocatore che effettua la rimessa ha 5 secondi a disposizione per farlo. Se tratterrà il pallone per un tempo maggiore, questo verrà dato agli avversari. Se una squadra insiste nel ritardare il gioco, l’arbitro assegnerà un fallo contro.
10) L’assistente ha il compito di controllare i giocatori, tenere il numero dei falli e avvisare l’arbitro quando una squadra commette il terzo fallo consecutivo. Può anche espellere i giocatori, così come descritto nella regola numero 5.
11) L’arbitro ha il compito di controllare il pallone e decidere quando la palla è viva, in gioco, fuori dal campo, a chi assegnare la rimessa e cronometrare il gioco. Assegna i canestri, tiene il punteggio e svolge tutte le altre attività che sono solitamente di competenza del segnapunti.
12) Il tempo di gioco consiste in due metà da 15 minuti, con un intervallo di 5 minuti tra l’una e l’altra.
13) La squadra che, alla fine del tempo, ha realizzato il maggior numero di canestri viene dichiarata vincitrice della partita.
Le puntate precedenti
8 gennaio:1922, I cento anni di Artemio Franchi
9 gennaio: 1900, Luigi Bigiarelli fonda la Lazio
10 gennaio: 1971, L’assurda morte di Ignazio Giunti
11 gennaio: 1935, Amelia Earhart, quando il volo è passione
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