Una corsa strabiliante, un primato di gran classe per il keniano Daniel Komen il 6 febbraio sulla pista al coperto di Budapest. Tremila metri portati a termine in 7’24”90, il primato del mondo della distanza indoor mentre all’aperto nessuno è come lui con il 7’20”67 - autentico colpo - realizzato sulla pista di Rieti il primo settembre del 1996. Questo primato outdoor ha del sensazionale. Quel giorno in Sabina Tim Hutchings e Steve Cram si erano messi a ridere dopo le prime battute, 1’57” agli 800, e poi avevano raggiunto metà gara in 3’38”4. Daniel era là, solo, e il ritmo non si placava per arrivare a quel 7’20”67 davvero fantastico e mai avvicinato per davvero da nessuno.
Nato nel Distretto Marakwet, in Kenya, il 17 maggio 1976, Komen è diventato un campione dal talento straordinario. Ha stabilito il record mondiale dei 5000 metri a Bruxelles il 22 agosto 1997 con 12’39”74, primo uomo sotto i 12’40” con il primato strappato all’etiope Haile Gebrselassie, ha vinto l’oro ai campionati Mondiali sui 5000 metri ad Atene il 10 agosto 1997, è stato secondo nel Mondiale di cross nella gara breve nel 1998 a Marrakech ed è stato protagonista in molte prove di corsa campestre.
A Budapest, il 6 febbraio 1998 Daniel ha sfruttato il ritmo scandito da David Kisang (2’26” e 3’44”8 rispettivamente ai 1000 e 1500 metri) lasciando il pubblico dell’impianto nei pressi del Nepstadion con la bocca aperta per i suoi ultimi 1000 metri coperti - o meglio: volati - in 2’24”9. Facendo bene i conti, sommando i tempi del primo e dell’ultimo chilometro, Komen ha corso sotto il record mondiale dei 2000 metri che allora era in possesso di un maestro delle corse al coperto, l’irlandese Eamonn Coghlan con 4’54”07 da undici anni.
Komen ha bruciato il suo talento assai in fretta. Ha dominato il mezzofondo tra i Giochi olimpici di Atlanta 1996 e di Sydney 2000 senza riuscire a partecipare né agli uni né agli altri. Non essendo riuscito a qualificarsi per le Olimpiadi, scoraggiato, Komen ha deciso di lasciare l’atletica ad appena 26 anni. A detta del suo allenatore Duncan Gaskill, nessuno in un lasso di tempo così breve, quello delle sue imprese da record, ha saputo fare meglio di lui.
Daniel da piccolo correva sei miglia per recarsi a scuola e altrettante per tornare a casa. Viveva con i genitori in una capanna, sua madre vendeva patate sul ciglio della strada. Un giorno del 1994 un osservatore lo ha notato e, intuendo le sue doti, lo ha portato in Europa. Correva davvero forte, il giovane Komen: nella sua prima gara internazionale presso il Brooks Spring Run Off ha vinto gli 8 chilometri della competizione stabilendo il nuovo record mondiale juniores di 22’35’’. Era aprile e poco dopo, ai Mondiali juniores a Lisbona, si è imposto con la splendida doppietta 50000-10.000 metri prima di scendere sotto i 13’ nei 5000 un anno dopo, ancora juniores, con 12’56”, ovviamente record del mondo di categoria.
Carlo Santi
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3 febbraio: 2005/Giorgio Rocca, nella combinata un bronzo mondiale alla moviola
4 febbraio: 1948/Nino Bibbia a St.Moritz conquista il primo oro italiano alle Olimpiadi invernali
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