2004/L’ultima salita del Pirata: muore Marco Pantani, choc e dolore

Una storia al giorno
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Marco Pantani, il Pirata del ciclismo, è stato trovato morto la sera del 14 febbraio 2004 nel residence «Le Rose» di Rimini. Pantani aveva 34 anni: era nato a Cesena il 13 gennaio 1970 ed è stato uno dei più grandi scalatori del ciclismo mondiale. Nel 1998 ha realizzato una storica doppietta Giro-Tour. Prima di lui, tra i corridori italiani, a vincere le due più prestigiose gare a tappe del mondo era stato Fausto Coppi che si era impossessato delle due corse nel 1949 e nel 1952.

Una vita tormentata quella di Pantani che nel Giro d’Italia del 1999 è stato fermato per ematocrito troppo alto, oltre il 50 per cento (51,8), prima della penultima tappa, il 5 giugno a Madonna di Campiglio. È stato quello l’inizio della fine anche se l’anno dopo, nel 2000, Pantani ha vinto due tappe del Giro d’Italia. Ha pedalato al Giro d’Italia presentandosi a sorpresa - alla Mercatone Uno gli ha fatto posto Massimo Podenzana - e ha aiutato Stefano Garzelli a conquistare la maglia rosa. Si è poi presentato al via del Tour de France e alla Grande Boucle il Pirata ha conquistato due tappe, Mont Ventoux e Courchevel, prima di arrendersi a Morzine, la tappa numero 15. Ha preso parte alle Olimpiadi di Sydney ma non era più lui: solo 69esimo e solo alle prese con i guai giudiziari.

Dopo il ritorno al ciclismo, il Pirata nel giugno del 2003 alla fine della corsa rosa (quattordicesimo) è stato ricoverato in una clinica in provincia di Padova, a Teolo, e in un altro a Forlì per curare depressione e tossicodipendenza. Questi mali hanno rappresentato per Marco l’ultima salita, quella più insidiosa, la salita che lo ha stroncato. L’autopsia ha stabilito che la morte è arrivata per intossicazione acuta da cocaina e psicofarmaci con conseguente edema polmonare e cerebrale.

Nella stanza del residence in via Regina Elena al numero 46 Pantani è stato trovato sul letto, a torso nudo. A dare l’allarme è stato il portiere entrando nella sua stanza al quinto piano. Lui non si faceva vedere in giro da due settimane ma nessuno si era preoccupato. Stava male, dipendenza da sostanze stupefacenti.

I primi problemi per Marco si sono affacciati un giorno del 1995. Era il 18 ottobre e si correva la Milano-Torino e lui non era ancora il Pirata. Dietro una curva, mentre inseguiva la vittoria, ha trovato un jeep contromano. Pantani è finito all’ospedale, operato e con la gamba in trazione per mesi. Era imbattibile in salita, andare sù era il suo marchio di fabbrica. Professionista dal 5 agosto 1992, due anni dopo ha vinto la prima tappa al Giro d’Italia, a Merano, e alla fine è stato secondo dietro a Berzin, russo di stanza in Italia.

Probabilmente il momento del cambio di percorso è stato al Mondiale del 1995 in Colombia dove è stato terzo alle spalle di Olano e Indurain. Difatti, dopo l’incidente alla Milano-Torino gli esami del sangue in ospedale hanno mostrato che qualcosa non andava. Sangue denso, con l’Epo che ha cominciato a intossicarlo e ucciderlo.

Carlo Santi

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