A Milano, il 22 febbraio 1984 nel Palazzo dello Sport di San Siro, Loris Stecca ha battuto il pugile dominicano Leonardo Cruz diventando così campione del mondo WBA dei pesi supergallo. Il non ancora ventiquattrenne romagnolo ha strappato la corona al rivale: l’epilogo del match al dodicesimo round con un montante destro a conclusione di una fitta serie di colpi. Ad assistere alla sfida nel Palazzo milanese, che è crollato quasi un anno dopo sotto il peso della neve, ottomila spettatori con un incasso record di 110 milioni di lire. Stecca ha così riportato in Italia un titolo mondiale che mancava da quattro anni, da quando Vito Antuofermo era stato sconfitto da Alan Minter a Las Vegas al termine di un combattimento il cui verdetto era stato assai discusso.
Stecca è diventato il più giovane campione mondiale italiano di sempre e lo ha fatto a 2’22” del dodicesimo round per k.o. tecnico secondo il verdetto ufficiale ma in realtà per abbandono. Difatti, in quel momento, Cruz ha girato le spalle a Loris facendo capire di voler interrompere il match. Il pugile dominicano, trentuno anni, ha pagato la freschezza fisica del suo rivale e dopo poco più di 35 secondi ha preferito desistere dal proseguire un incontro che lo avrebbe messo maggiormente in difficoltà. Eppure, il match all’inizio - il primo gong alle 23.01 - aveva visto Cruz determinato, con due destri potenti che avevano creato qualche apprensione in Loris, invitato alla calma dal suo angolo.
Nel finale del quinto round, Stecca ha messo a segno una scarica di colpi e si è aggiudicato la ripresa, esattamente come avvenuto nella sesta con il dominicano che cominciava ad accusare un calo. Dal suo angolo Cruz era spronato alla reazione, puntuale, ma Stecca ha accettato la bagarre e nel finale della ripresa ha creato problemi al campione. L’ultimo segnale da parte di Cruz è stato nell’ottava ripresa, ma è stato un fuoco di paglia perché Loris era in crescita e da quel momento appariva anche un ematoma sotto l’occhio sinistro del domincano. Un richiamo dell’arbitro per i colpi bassi di Cruz nell’undicesima ripresa dava al nostro pugile un ulteriore vantaggio prima della fine dell’incontro, con il montante destro che ha visto il dominicano girare le spalle e andarsene.
Loris Stecca, fratello di Maurizio campione olimpico a Los Angeles 1984, romagnolo nato a Sant’Arcangelo di Romagna il 30 marzo 1960, è rimasto campione mondiale fino al 26 maggio 1984 quando a San Juan di Porto Rico è stato sconfitto per knock-out tecnico dal portoricano Víctor Callejas in quella che è stata la sua prima sconfitta e lo stesso è accaduto, allora al settimo round, nella rivincita disputata a Rimini l’8 novembre 1985. A mettere fine alla carriera è stato, il 31 gennaio 1989, un incidente: investito da un’auto sulle strisce pedonali, Loris ha riportato numerose fratture e un ginocchio in frantumi.
Dopo la carriera sportiva, Loris è stato vittima di diverse disavventure giudiziarie tra le quasi, a fine 2013, l’accusa di tentato omicidio nei confronti della socia con la quale gestiva una palestra a Rimini.
Carlo Santi
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