Un esordio nel segno della vittoria. Allo stadio dei Pini di Viareggio, nei giorni del torneo internazionale giovanile, la Coppa Carnevale, davanti a un pubblico di duemila spettatori, ha debuttato la Nazionale italiana di calcio femminile. Era il 23 febbraio del 1968, l’anno dei grandi cambiamenti e delle grandi conquiste, e le azzurre sono scese in campo per una partita amichevole contro la Cecoslovacchia, vinta dalle azzurre 2-1 rimontando in pochi minuti con la Tanini al 9’ e Maria Grazia Gerwien al 19’ il gol del vantaggio delle ospiti realizzato dalla Michlerova dopo soli 6 minuti.
Le cronache ricordano che l’Italia ha messo in campo un gioco definito spigliato e vivace dovuto soprattutto al centrattacco Ciceri e alla mezz’ala, come si diceva allora, Gerwien, mostrando una buona preparazione. Dopo la rete del vantaggio, l’Italia ha pensato a coprirsi e difendere il risultato. Questa la formazione della Nazionale azzurra scesa in campo: Caolelli; Tessadori (Fabbri), Chelloni; Meles, Tanini, Bonalini; Feroldi (Castagnini), Gerwien, Ciceri, Gridelli, Lombardi. Si giocavano due tempi da 35 minuti.
Cos’era, allora, nel 1968 il calcio per le donne? Lo ha spiegato Maria Grazia Gerwien, attaccante genovese in quegli anni ruggenti. «Il calcio femminile era, come tutto in quelle stagioni, una rivoluzione - ha raccontato - Ci scontravamo con le altre squadre nascenti in tutta Italia. La vera artefice di tutto il movimento fu la signora Rocchi di Milano perché fu la prima ad organizzare incontri d’esibizione».
Quando le donne hanno debuttato in Nazionale, la Federazione Italiana Calcio Femminile non c’era ancora: è nato pochi giorni dopo, sempre a Viareggio, l’11 marzo. L’Italia rosa è tornata in campo per giocare altre partite amichevoli e tornei internazionali non ufficiali come la Coppa Europa nel 1969 che l’ha vista vincere in finale sulla Danimarca per 3-1 nello stadio Comunale di Torino, la Coppa del Mondo l’anno successivo quando ha perso affrontando di nuovo la Nazionale danese che si è imposta per 2-0, ancora al Comunale di Torino dove sono accorsi in cinquantamila nonostante fossero stati messi in vendita - e venduti in poche ore - 24 mila biglietti, e il Mundial in Messico nel 1971 con le azzurre che si sono classificate al terzo posto.
Sempre nel 1968 è nato il primo campionato italiano di calcio femminile. Artefice di questo campionato è stato l’avvocato Trabucco che nel suo studio di Ostia Lido in piazzale Anco Marzio 20 il 4 febbraio ha dato vita al torneo demandando alla professoressa Bellei il compito di tenere i contatti con la Federazione. La formazione dell’ACF Genova è stata la prima a vincere lo scudetto. Con Viareggio e il suo Carnevale il calcio femminile ha proseguito il suo rapporto anche nel 1969: quando nel programma ufficiale del torneo giovanile è stata inserita la sfida tra la Fiorentina e il Genova che aveva appena vinto il campionato d’Italia.
Carlo Santi
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