Wilt Chamberlain è l’uomo dei sogni, non certo il più forte e neppure il più famoso, ma il più vincente. Lui è stato uno dei giocatori di basket più importanti di tutti i tempi, il dominatore della Nba negli anni Sessanta come nessun altro ne era stato capace, forse più dei miti Magic Johnson o Michael Jordan. I record erano il suo marchio di fabbrica e quello più importante lo ha firmato il 2 marzo 1962, giusto sessant'anni fa, quando ha segnato 100 punti in una sola partita. È accaduto in Philadelphia Warriors contro i New York Knicks, partita vinta da Philadelphia 169-147. Chamberlain nella sua magica serata ha messo a segno 23 punti nel primo quarto (7/14 e 9/9 ai liberi), 18 nel secondo (7/12 e 4/5), 28 nel terzo (10/16 e 8/8) per concludere con 31 punti nel quarto quarto (12/21 e 7/10). Cento punti tondi alla fine con 36/63 dal campo e 28/32 ai liberi aggiungendo 25 rimbalzi e 2 assist.
Al college di Kansas, Wilt, centro alto 216 centimetri, ha mostrato le due qualità viaggiando a 29.9 punti e 18.3 rimbalzi a partita. Ma senza avere terminato gli studi allora non poteva giocare nella Nba. Così, ha deciso di accasarsi con gli Harlem Globetrotters nel 1958: guadagnava 50.000 dollari mentre il giocatore più pagato della Nba di quell’anno ne percepiva appena 20.000.
Chamberlain è stato un giocatore della NBA dal 1959 al 1973: anzi, è stato il miglior giocatore di basket americano. I Philadelphia Warriors sono stati la sua prima squadra che ha seguito quando si è trasferita a San Francisco; poi ha giocato con i Philadelphia 76ers e infine con i Los Angeles Lakers. Ha vinto due volte il titolo Nba, una con i 76ers e una con i Lakers e per quattro volte è stato il miglior giocatore della stagione ma, soprattutto, per otto stagioni consecutive ha avuto una media di oltre trenta punti a partita e per sette stagioni oltre a segnare più di 30 punti ha catturato anche oltre 20 rimbalzi. Per lui la Nba ha dovuto varare una regola su misura. Dato che era alto e per questo era soprannominato The Stilt (il trampoliere) e dominava in area ogni palla, è nata la regola dei “tre secondi”: nessuno da allora può stare tanto dentro l’area. La carriera di Chamberlain è stata straordinaria: le statistiche ricordano di lui 31.419 unti segnati, 1205 partite giocate nella lega. Nella sua biografia ha scritto - e gli americani hanno tratto anche su questo una statistica - di ventimila donne avute che, a conti fatti, se ha cominciato a 15 anni, fa 1,2 al giorno.
Nato a Filadelfia il 21 agosto 1936, Chamberlain è morto il 12 ottobre 1999, stroncato a soli 63 anni da un attacco cardiaco nella sua villa di Bel Air che si era fatto costruire, il quartiere più esclusivo di Los Angeles, nella quale viveva dal 1971. Stava scrivendo, allora, la sceneggiatura per un film nel quale raccontava la sua vita nel mondo dei canestri, i suoi amori e i suoi affari.
Carlo Santi
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