Quando Atene ha ospitato le Olimpiadi, quelle della rinascita nel 1896 e poi nel 1906 in occasione del decennale - edizione non ufficiale - questa tradizione non era in uso: è stata introdotta nelle Olimpiadi del 1928 e da allora fa parte del cerimoniale. Le origini del fuoco risalgono all’Antica Grecia quando un fuoco veniva tenuto acceso per tutto il periodo di celebrazione delle Olimpiadi antiche.
Per l’edizione del 2004, che si è svolta ad Atene, finalmente quella cerimonia è stata tutta per la Grecia. Il 25 marzo di quell’anno il fuoco è stato acceso grazie al sole e a uno specchio, come prescrive la tradizione. Quella mattina a Olimpia, un posto davvero magico, dopo qualche momento di trepidazione per via di una nuvola che sembrava stesse per rovinare una mattinata di sole splendente, tutto è andato per il verso giusto. Lo specchio parabolico posizionato nel Tempio di Era, che si trova nella zona archeologica, ha innescato la fiamma che è stata annunciata agli oltre trentamila spettatori che hanno assistito alla cerimonia nel vicino stadio dell’antica Olimpia. Il fuoco è stato acceso dal sole come non accadeva dal 1996 e, difatti, per le edizioni successive si era dovuto fare ricorso alla fiamma di riserva, sempre per il cattivo tempo.
Acceso il fuoco, la fiamma è stata presa in consegna dal primo tedoforo, il tutto al termine di una cerimonia che da sempre ricalca i riti dell’antica Grecia e officiata da un gruppo di «sacerdotesse» guidate, nell’occasione del 25 marzo 2004, dall’attrice Thalia Prokopiou. Una festa come vuole la tradizione per l’accensione del fuoco sacro, ed è risuonata l’invocazione ad Apollo che, nell’antichità, era stata pronunciata dalla «prima sacerdotessa» durante la cerimonia di accensione della fiaccola olimpica ai tempi di Era-Giunone. Ecco le parole di quell’invocazione: «Sacro silenzio, lascia che il cielo, la terra, il mare e il vento risuonino. Che le montagne restino silenti. Che cessino i suoni e il verso degli uccelli. Affinché Febo, il re che porta la luce, sia con noi. Apollo, re del sole e dell’idea di luce, manda i tuoi raggi e accendi la sacra torcia. Apollo, dio del sole, e dell’idea di luce, manda i tuoi raggi e accendi la sacra torcia per l’ospitale città di Atene. E tu Zeus, dà pace a tutti i popoli della terra e incorona i vincitori della sacra corsa». Un attimo dopo, la sacerdotessa ha detto al primo tedoforo, che era il campione greco di giavellotto Kostas Guatsioudi: «Prendila e diffondila».
Terminata la cerimonia, è cominciato il viaggio della torcia, un viaggio che ha attraversato 33 città di tutto il mondo con in particolare quelle che in passato hanno ospitato i Giochi olimpici. Quarantatré giorni di corsa, 174 destinazioni, trentadue le isole e ventiquattro siti storici e archeologici prima di arrivare ad Atene dove il 13 agosto sono cominciate le Olimpiadi.
Carlo Santi
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