Un giorno in volo per il record del mondo. La passione di Jolanda Balas, straordinaria altista romena, e di Kjell Isaksson, astista svedese che ha brillato poco tempo lasciando il segno solo nel 1972. Era il 15 aprile quando entrambi hanno firmato un primato del mondo, non l’unico per ciascuno di loro. Nel 1961 Jolanda Balas a Bucarest ha cominciato in grande stile la stagione migliorando con 1,87 il suo primato di salto in alto - aveva 1,86 dal luglio precedente ma il suo feeling con il mondiale era cominciato prima, nel 1956 quando, sempre a Bucarest, ha superato l’asticella a 1,75 - in una riunione allo stadio della Repubblica. Abbiamo detto che Jolanda Balas ha battuto per la prima volta il record del mondo con 1,75 nel 1956. Nello stesso anno, utilizzando la tecnica del valicamento ventrale, lo ha perso ad opera dalla britannica Mildred McDaniel, lo ha eguagliato con 1,76 nel 1957 e lo ha subito ceduto alla cinese Feng-Jung Cheng (1,77). La Balas si è imposta negli anni successivi come la più forte di tutte migliorando il record via via per arrivare, a fine carriera, a 1,91 nel 1961 abbandonando le pedane nel 1967. In occasione del primato del 15 aprile, Jolanda ha saltato 1,60, 1,70, 1,75 e 1,80 al primo tentativo; 1,84 e 1,87 al secondo.

Nata a Timisoara il 12 dicembre 1936, la Balas è scomparsa a Bucarest l’11 marzo 2016. Nella sua carriera ha vinto due volte il titolo olimpico, nel 1960 a Roma e quattro anni dopo a Tokyo. Altrettanti i successi agli Europei, nel 1958 a Stoccolma e nel 1962 a Belgrado con l’argento conquistato nel 1954 a Berna. Era davvero di un altro pianeta, Jolanda. Quando lei volava a 1,91, le avversarie erano ferme a 1,78. Dopo il ritiro, è rimasta nel suo mondo come giudice e dirigente diventato presidente della Federazione rumena di atletica dal 1988 al 2005.

Era invece il 1972, il suo anno d’oro, quando Kjell Isaksson si è arrampicato con l’asta a 5,54. In breve tempo lo svedese volante nato a Härnösand il 28 febbraio 1948 è riuscito a migliorare tre volte il mondiale. Ha cominciato l’8 aprile del 1972 ad Austin, negli Stati Uniti, con 5,51 facendo meglio di due centimetri del precedente limite del greco Christos Papanikolaou, lo ha migliorato di tre centimetri (5.54) il 15 aprile a Los Angeles e, tornato in Svezia, a Stoccolma ha raggiunto 5,55 il 12 giugno. Quest’ultimo record è durato poco: difatti, il 2 luglio Bob Seagren durante i trials statunitensi è arrivato a 5,63.

Isaksson ha collezionato solo medaglie d’argento. Dopo il decimo posto ai Giochi olimpici del 1968 - aveva vent’anni - nel 1972 non si è qualificato per la finale nonostante fosse tra i favoriti e non si è qualificato neppure quattro anni dopo, nel 1976 a Montreal. Due volte secondo agli Europei, nel 1969 ad Atene e nel 1971 a Helsinki; due volte di nuovo secondo agli Europei indoor, nel 1970 a Vienna e l’anno successivo a Sofia.

Ha ballato una sola stagione, il biondino svedese, nella primavera del 1972 senza riuscire a lasciare il segno nelle competizioni globali.

Carlo Santi

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