Una vita di corsa, sempre a gran velocità tanto da correre la maratona in 2 ore 15’25” il 13 aprile 2003 sulle strade di Londra, risultato allora primato del mondo e ancora oggi record europeo. Sulle stesse strade londinesi, che ospitano ogni anno una delle maratone più belle e importanti del mondo, la fondista britannica ha salutato l’atletica. Era il 26 aprile 2015 quando, a 41 anni, si è fermata e lo ha fatto al termine dell’ennesima competizione, stavolta conclusa nel gruppo tagliando il traguardo in 2 ore 36’55”, 199esima assoluta e applauditissima dalla folla che ha seguito la gara.
Nata a Davenham il 17 dicembre 1973, Paula Radcliffe è senza dubbio la miglior maratoneta del vecchio continente, campionessa del mondo della distanza nel 2005 a Helsinki, tre volte prima nella maratona di New York (2004, 2007 e 2008), tre volte iridata nel mondiale di mezza maratona (2000, 2001 e 2002) ma validissima sia in pista con il titolo europeo nei 10 mila metri conquistato a Monaco di Baviera nel 2002 con una grande prestazione cronometrica, 30’01”09, che nel cross con successi conseguiti sia ai campionati Mondiali che Europei senza dimenticare il successo nei 5000 metri ai Giochi del Commonwealth 2002 a Manchester. A tutto questo vanno aggiunte le grandi vittorie nelle più importanti maratone del mondo. Detto di Londra e New York, ci sono i successi a Chicago e il terzo posto a Berlino nel 2011.
Nella maratona, Paula vanta quattro prestazioni sotto le 2 ore 20’ (2 ore 15’25”, quindi 2 ore 17’18” a Chicago nel 2002, 2 ore 17’42” a Londra nel 2005, 2 ore 18’56” sempre a Londra nel 2002) e ha vinto otto delle dieci gare disputate. Nell’aprile del 2000 ha sposato Gary Lough, suo allenatore ed ex mezzofondista, dal quale ha avuto due figli.
Dopo gli inizi in pista tra 3000 e 5000 metri correndo ai Mondiali di Stoccarda 1993 (settima nei 3000), seconda nei 10 mila ai Mondiali del 1999 a Siviglia, alle Olimpiadi di Atlanta 1996 è stata quinta nei 5000 e a quelle di Sydney 2000 ha corso i 10 mila finendo quarta, nel 2002 la decisione di trasferirsi nella maratona. Risultati subito impressionanti, mancando di 10 secondi il record del mondo a Londra il 14 aprile per poi realizzarlo a Chicago il 13 ottobre. Un anno dopo, a Londra, ecco il grande risultato, il mondiale portato a 2 ore 15’25” correndo alla media di 3’12”56 al chilometro
Il giorno dell’addio alle gare, il 26 aprile 2015, Paula ha deciso di non partire con le top runners ma con la massa dei 40 mila concorrenti per godersi dall’interno la sua ultima maratona. È stata spesso inquadrata dalle telecamere mentre correva e il pubblico la incitava. Godersi la gara sì, ma con un occhio ai tempi: 17’27” il passaggio ai 5 chilometri seguito da un 35’23” ai 10, da un 1 ora 17’03” alla mezza, crono questo che le permetterebbe di vincere molte gare sulla distanza in giro per il mondo. Era l’ultimo tassello di una carriera durata oltre quindici anni che l’ha vista conquistare venti medaglie internazionali.
Carlo Santi
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