Il 5 maggio 1946 è il giorno della nascita della schedina. Si chiamava Sisal, diventerà poco dopo Totocalcio con il sogno di «fare 13». L’idea originaria è stata di un giornalista sportivo, Massimo Della Pergola, che insieme ai colleghi Fabio Jegher e Geo Molo ha fondato la Sisal. All’inizio le partite sulla schedina erano 12 e veniva premiato chi indovinava almeno 11 risultati. Il primo scommettitore a vincere è stato Emilio Biasotti, un milanese originario di Roma che si è aggiudicato 463.146 lire, ovvero l’intero montepremi.
Sulla tradizionale sigla 1 X 2 è nata ed è diventata grande una potente organizzazione che ha distribuito non solo soldi ai vincitori ma anche allo sport italiano che è stato sovvenzionato proprio dal Totocalcio. Il periodo d’oro del Totocalcio è stato negli anni Ottanta e Novanta quando venivano distribuiti fino a mille miliardi di lire ogni stagione. Per quanto riguarda la vincita più grande, è del 7 novembre 1993: un 13 e cinque 12 sono valsi ai possessori di quella schedina oltre 5,5 miliardi di lire. In seguito, per cercare di rivitalizzare il gioco, le gare da indovinare nella schedina sono diventate 14 e sono state inserite anche partite di campionati esteri.
La Sisal, che ha ottenuto dal Comitato olimpico nazionale italiano l’appalto per due anni, ha iniziato a gestire il totalizzatore sul calcio il 5 maggio 1946 con la prima schedina. La posta era di 30 lire a colonna, le categorie vincenti erano dodici e undici. Il primo montepremi è stato di 463.146 lire ed è andato tutto, come abbiamo detto, all’unico vincitore che ha totalizzato dodici. Di quella prima schedina sono state stampate cinque milioni di copie ma ne sono state giocate solo 34 mila. Alla Sisal, allora, per sbarazzarsene è stato deciso di distribuirle ai barbieri per pulire i rasoi.
Nel 1947 la posta per ciascuna colonna è stata portata a 50 lire e in occasione del concorso numero 21 Giorgio Amelotti con un 12 ha vinto 63 milioni di lire.
Scaduto l’appalto della gestione Sisal, nella stagione 1948-1949 è stato il Coni con il Servizio Totocalcio ad assumere direttamente la conduzione del concorso pronostici. Da quel momento, lo sport italiano ha avuto a disposizione i mezzi per la realizzazione delle finalità prefisse potendo disporre delle risorse economiche necessarie. La prima schedina Totocalcio è del 19 settembre 1948 e la possibilità di giocare il sistema che consente di giocare combinazioni da 64 a 512 colonne. L’anno seguente, è entrato nella storia dei plurivincitori un minatore sardo, Giovanni Mannu: nel concorso numero 22 ha realizzato un 12 che gli ha fruttato ben 77 milioni di lire. Mannu in volo è sbarcato a Roma per ricevere l’anticipo di un milione.
Il 13 è arrivato sulla schedina con la prima giornata del girone di ritorno del campionato 1950-1951 (21 gennaio) e a vincere, quindi, tredici e dodici e nello stesso tempo è stata istituita la scheda multipla da sistema da convalidare con i bollini.
Carlo Santi
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